A SPASSO NEL TEMPO TRA SACRO E PROFANO
La Valpolicella non è solo una meta enogastronomica
Un itinerario per scoprire la Valpolicella anche da un punto di vista culturale e non solo paesaggistico, un modo di entrare in contatto con una Valpolicella che ti svela i suoi gioielli architettonici toccando vari secoli, questo è il nostro itinerario culturale.
Partiamo dal Villa Mosconi Bertani, situata nel cuore della Valpolicella Classica in località Novaie ad Arbizzano.
La villa fu commissionata all'architetto veronese Adriano Cristofali dalla famiglia Fattori intorno al 1735, l'edificio si sviluppo a lato della cantina cinquecentesca preesistente, e aveva o scopo di dare un tocco aristoratico all'edifico avendo un chiaro scopo autocelebrativo. Fu poi venduta incompleta alla famiglia Mosconi nel 1769 che ne completò la costruzione aggiungendo un magnifico parco romantico in stile inglese oltre a espandere l'attività vinicola, che divenne conosciuta in tutto il Nord Italia.
Assolutamente da non perdere è la visita del salone delle Muse, del parco e della cantina.
Il parco riproduce fedelmente la moda del momento del giardino romantico. Al suo interno si trova infatti un laghetto, alimentato con delle sorgenti presenti nella proprietà , con un'isoletta centrale. L'isoletta, adornata con alberi esotici, è raggiungibile tramite un ponticello di legno. Presente all'interno del parco, una casa del caffè ispirata alle costruzione del nord Europa.
Qui si trova anche una ghiacciaia costruita alla fine del settecento ed utilizzata fino al secolo scorso.
Prendiamo la macchina e proseguiamo il nostro itinerario arrivando alla Pieve di San Floriano, a San Pietro in Cariano, e passiamo da una costruzione del 700 ad un bellissimo esempio di architettura romanica.
La chiesa che si ammira oggi, edificata sui resti di un antico cimitero romano, risale al periodo romanico (XI-XII sec.), ma vi sono fonti che narrano della presenza di una pieve longobarda nello stesso luogo già nell'anno 905. Svariati lavori di restauro sono stati eseguiti nel corso dei secoli, soprattutto nel Quattrocento e nel Settecento nella parte interna, causando la progressiva scomparsa del suo carattere romanico.
Solo restauri avvenuti negli ultimi cento anni, necessari per ridare solidità alla chiesa quasi fatiscente e ormai sull'orlo della rovina, hanno riportato alla luce le caratteristiche originarie del periodo romanico. Degno di nota è la maestosa torre campanaria,il cui basamento è in pietra chiara. Il resto della torre si sviluppa in altezza a file alternate di conci di tufo e cotto, per terminare con il solo cotto al livello della cella campanaria.
Spostiamoci ora a vedere un altro edifico sacro: la pieve di San Giorgio a Sant'Ambrogio di Valpolicella, detta anche "ingannapoltron", definito così perchè sembra facile da raggiungere e vicina, ma in realtà si trova in posizione arroccata e quindi non di così facile accesso per chi è pigro!
Qui oltre a visitare l'edificio storico è d'obbligo soffermarsi sulla terrazza panoramica di san Giorgio per ammirare il meraviglioso panorama!
San Giorgio fu un importante centro religioso già in epoca preromana e dove oggi sorge la pieve, in epoca pre-romana e romana, sorgeva un tempio dedicato al Sole del quale pochi imponenti resti sono ben visibili nel sagrato della chiesa. L'edificio attuale risale al'VIII secolo, il che ne fa uno dei luoghi di culto, tuttora utilizzati, più antichi di tutto il territorio Veronese. A differenza di altre chiese cittadine San Giorgio ha mantenuto la sua austerità e arcaica bellezza. Degno di nota è al suo interno il ciborio longobardo una sorta di baldacchino in pietra finemente scolpito con nodi celtici e figure zoomorfe e vegetali.
Ora dirigiamoci in località Volargne a Dolcè, lungo le rive dell'Adige e torniamo a parlare di una Villa: Villa del Bene. La Villa risale al XV secole e ampliata dalla famiglia del Bene nel XVI e rappresenta uno dei migliori esempi di architettura cinquecentesca del Veneto.
Oltrepassando il portale cinquecentesco attribuito all’architetto e urbanista Michele Sanmicheli ci si trova all’interno del primo cortile detto domenicale che dà accesso alla parte nobile e più antica della Villa. Successivamente si trova la corte del pozzo, baricentro spaziale della villa e infine un parco.
Unici sono gli affreschi che si trovano all'interno della Villa, che comprendono le storie dell’Apocalisse nella sala centrale, storie dell’Antico e del Nuovo Testamento nelle tre stanze laterali e nella loggia una complessa trama di soggetti paganeggianti ed ermetici. La paternità dei dipinti, non del tutto chiarita, è attribuita a Domenico Brusasorzi e ai fratelli Giovan Francesco e Giovanni Caroto. La cappella privata comprende sei ovali dipinti con il tocco rapido e leggero dei pittori rococò.
E a questo punto godetevi una bella passeggiata lungo le rive dell'Adige e assaporate la diversità del paesaggio in questo angolo di Valpolicella.