VIVERE E CONOSCERE SAN PIETRO IN CARIANO TRAMITE I SUOI PERCORSI
il percorso verde di Bure, tra ville e località da favola, per scoprire la Valpolicella!
Il percorso si sviluppa partendo dal parcheggio a nord della parrocchiale di San Martino, scendendo dalla strada asfaltata fino a raggiungere Villa Buri-Avanzi; girando a sinistra verso località Ambrosan (dove sono stati rinvenuti resti di un'antica villa romana, con annessi ruderi di quello che si suppone un edificio dedicato all'essiccazione dei prodotti agricoli) si raggiunge Villa Consolo-Girardi poi a destra costeggiando il muro che delimita il brolo della villa, percorrendo l’omonima via e sulla destra nuovamente via delle Ruine che ci riporta a Villa Buri-Avanzi. Seguendo poi le indicazioni,
si attraversa una zona residenziale e affiancati gli impianti sportivi dopo un attraversamento, si raggiunge la storica Piazza San Giuseppe del capoluogo (PUNTO TANGENZA CON PERCORSO n.1).
Proseguendo in salita per via Chiesa si raggiunge la neoclassica Villa Cristani-Trezza-Cometti, passando davanti alla Chiesa parrocchiale si scende a destra verso località Cariano e da qui, seguendo uno stradello tra i vigneti,si raggiunge (dopo un secondo attraversamento) l’abitato di Bure.
Dopo aver superato un lavatoio in pietra locale e alcune corti restaurate, una stradina che diventa poi un tratturo ci porta al nucleo di Bure Alto. Qui transitiamo all’interno di una corte rurale affiancata dalle schiere di vecchie case; seguiamo a destra la strada panoramica che porta ad intercettare la comunale che sale alla località Montenar dove si presenta nel suo splendore la villa Montanari-Bonamico; al capitello prendiamo a sinistra usando il passaggio nella staccionata in legno; il sentiero che sale costeggiando in parte il brolo della villa ci porta al punto più elevato del nostro percorso al confine con il comune di Fumane.
Il nostro percorso scende con una splendida veduta prima sul versante nord e poi su quello sud orientale della Valpolicella; da qui si coglie molto bene il paesaggio della valle, dove sono evidenti i pregiati vigneti alternati agli insediamenti rurali. Camminando lungo i muri in sasso, tra vigneti ed ulivi, si scende poi fino al parcheggio e al punto di partenza
Villa Buri: è una proprietà privata non visitabile. E' stata data come feudo alla famiglia De Buris nel 1200, dopo essere stata di proprietà dell'Abbazia di San Zeno. La parte più antica è una torre romana rimasta intatta nel corso dei secoli e più volte restaurata. La porta è molto alta e permetteva l'ingresso di uomini a cavallo. Insieme alla torre, questo particolare ha fatto pensare che la funzione dell'edificio fosse quella di vedetta. Medioevali sono invece la muratura e le finestre a tutto sesto visibili dal portico. “
Villa Cristani-Trezza-Cometti: è una proprietà privata non visitabile. La costruzione è di stile neoclassico e si può datare tra la fine del Settecento e metà dell’Ottocento.
Un alto muro di cinta delimita la proprietà e per un tratto costeggia la via pubblica. Il complesso si compone di un edificio signorile centrale, da cui si aprono due ali di forma concava. Il palazzo padronale presenta un avancorpo centrale, in cui si apre l’ingresso, con una porta arcuata. Sopra l’ingresso corre un fregio su cui poggiano il loggiato del piano nobile. Tale loggia riprende la struttura del tempio in antis: due colonne scanalate, tra due ali di muro, anch’esse scanalate, che prolungano le pareti laterali della cella. Questo avancorpo, oltre il cornicione di gronda, si conclude con un fastigio in pietra tenera, privo di frontone, che riprende la lavorazione del fregio.
Ai lati dell’edificio padronale, corrono due ali di forma concava, che abbracciano la piccola corte antistante. Più basse del palazzo centrale, terminano con un frontone.
Sul retro, la villa guadagna un piano, grazie alla pendenza del terreno, quindi dai classici tre piani, terra, nobile e sottotetto, si passa a quattro. Nonostante al piano nobile sia presente una terrazza semicircolare, il retro dell’edificio rimane piuttosto anonimo. E’ in questo lato del complesso che si estendono il giardino e il vigneto. Gli interni sono decorati con elementi tipici della fine Settecento, inizio Ottocento: stucchi, rappresentazioni geometriche, floreali e naturalistiche
Villa Montanari-Bonamico: è una struttura del trecento, anch'essa non visitabile. All’angolo nord-ovest fa da cerniera una rustica torre colombaia, nella quale è da ravvisare il nucleo più antico del complesso che in epoca scaligera faceva parte del sistema difensivo di avvistamento e segnalazione di pericolo attorno alla città di Verona.
La riedificazione cinquecentesca è con ogni probabilità da attribuire ai Montanari, che nel primo cinquecento succedettero ai Buri nel possesso delle terre facenti capo alla chiesetta di San Micheletto.
Nel primo decennio dell’Ottocento la villa era ancora dei Montanari, ma passò di seguito al demanio austriaco, quindi ai Bonamico. Adesso è proprietà degli imprenditori vitinicoli Nicolis.