LA NATURA TRA LE VILLE
Negrar - Sant'Anna d'Alfaedo
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La nostra giornata segue un tour di circa 25 km, percorribile in automobile o in bicicletta per i ciclisti esperti, partendo dalla frazione di Arbizzano.
Nella suggestiva valletta di Novare, che si dispiega in un'insenatura di notevole bellezza ricca di acque e baciata dal sole, potremo ammirare VILLA MOSCONI BERTANI, maestoso palazzo della metà del Settecento.
Il palazzo, non sempre visitabile al pubblico, in quanto di proprietà privata e ancor oggi abitato, è costituito da un edificio principale con le due ali basse più avanzate legate da una cancellata a obelischi e vasi.
L'interno presenta un grande salone centrale, che comprende in altezza entrambi i piani della villa, con affreschi di soggetto allegorico.
Alla villa è annesso un ampio fondo agrario coltivato a vigna, attraversato da un meraviglioso sentiero tra le celebri uve del Valpolicella, che si può percorrere sia a piedi che in bicicletta.
Villa Mosconi Bertani è conosciuta per essere stata un centro del Romanticismo grazie a Ippolito Pindemonte, poeta e letterato veronese, oltre al fatto di essere il luogo di nascita dell' Amarone, vino ormai famoso a livello internazionale.
Ripresa l'auto (o la bicicletta), svolteremo a destra e alla rotatoria di Santa Maria si prende la strada per Negrar.
Dopo circa 3 km sulla strada principale che sale pigramente al centro della valle di Negrar, potremo osservare un monumento d'arte contemporanea installato sulla rotatoria nei pressi del centro del paese, la meridiana, opera dell'architetto Giuseppe Ferlenga, che fornisce con precisone l'ora solare, il mezzogiorno vero di Negrar, il solstizio d'estate e quello d'inverno, gli equinozi e la direzione dei venti grazie al timone posizionato sulla cuspide.
Molto interessante è VILLA RIZZARDI a Pojega, facilmente raggiungibile a piedi dal centro del capoluogo.
Il giardino, visitabile solamente nella stagione estiva fu realizzato tra il 1783 e il 1796 sul progetto del celebre architetto Luigi Trezza (1752-1823), su commissione del conte Antonio Rizzardi.
Trezza concepì una sintesi tra giardino all'italiana e giardino romantico, con composizioni di architettura "in verde" come il Boschetto con il Tempio circolare, il Ninfeo, il Giardino segreto, il Laghetto ovale, il Parterre e il Teatro verde, al termine dei quali si trova un sublime Belvedere.
Un'abbondante serie di statue di soggetto mitologico, poste a completamento e decorazione del giardino, anima i diversi percorsi, definendo un ricco e complesso programma iconografico.
La villa, residenza dal 1967 al 2004 del noto scultore spagnolo Miguel Berrocal, gode di un' ottima visuale sulla vallata negrarese.
Una volta ripreso il nostro percorso in direzione nord, verso Sant'Anna d'Alfaedo e la Lessinia, merita una piccola deviazione località "Villa", così chiamata perchè nel 1887, durante i lavori agricoli furono rinvenuti i resti di una pavimentazione a mosaico di una villa romana del III secolo d.C. (oggi conservati presso il museo archeologico del teatro romano di Verona) appartenente alla tipologia urbano-rustica.
Qualche chilometro prima di giungere a Sant'Anna, potrete svoltare a destra per osservare FORTE MONTE TESORO.
L'opera di fortificazione italiana controllava la zona della vicina Valpantena, come dimostrano le feritoie orientate verso sud-est. Era organizzata su tre piani e circondata da un fossato che proteggeva il frontale del forte, mentre un terrapieno riparava le cupole.
Proseguendo, ai confini del comune di Sant'Anna d'Alfaedo, sotto contrada Crestena e frazione Giare, non si può perdere il famoso PONTE DI VEJA, il più imponente e maestoso monumento geologico dell'intera Lessinia.
Si tratta di un gigantesco arco naturale, con una luce di circa 50m, formatosi grazie all'evoluzione di un'originaria caverna carsica apertasi nel corso di milioni di anni nella roccia calcarea per effetto dell'azione erosiva dell'acqua che penetrava dall'esterno e della quale è poi crollata la volta, lasciando in piedi solo l'architrave d'ingresso.
L'area, percorribile a piedi attraverso sentieri tracciati, fa parte del Parco Regionale della Lessinia. Non essendo presenti luminarie è da considerarsi meta diurna.
Con questo spettacolo mozzafiato siamo arrivati al giro di boa del nostro tour.
Ritorneremo quindi verso valle, prendendo questa volta la strada per Prun e passando nelle vicinanze delle suggestive cave di Pietra della Lessinia (conosciute anche come cave di Prun).
Già usata per la costruzione dei castellieri sulle dorsali dei Monti Lessini a partire dall'età del bronzo, questa pietra calcarea è da sempre il materiale di costruzione più impiegato in Lessinia, sia per la relativa facilità della sua estrazione, sia per la sua versatilità : ne vedremo quasi ovunque sui tetti, ma anche in muri, lavatoi, recinzioni, corti, pavimentazioni.
Le cave più recenti sono a cielo aperto ma fino al secondo dopoguerra le aree estrattive erano sotterranee e le gallerie sorrette da pilasti di roccia.
Abbandonata la lavorazione in galleria intorno agli anni Cinquanta del Novecento, le cave, simili a primitive architetture rupestri, costituiscono oggi un luogo di grande impatto visivo ed emotivo.